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Il porto di Trieste, grazie alla sua posizione di crocevia fra le rotte marittime ed il Corridoio 5 (Lisbona-Kiev), è diventato un hub internazionale cruciale per i flussi terra-mare che interessano il mercato del Centro ed Est Europa. Fondali profondi, eccellente accessibilità nautica, ottimi raccordi ferroviari e stradali, vicinanza ai mercati di sbocco rendono il porto di Trieste uno scalo efficiente e competitivo. L’intensificarsi degli scambi commerciali e del traffico marittimo tra Estremo Oriente ed Europa ha rilanciato la centralità dell’Alto Adriatico, e Trieste ha un ruolo decisivo su due fronti: i collegamenti marittimi intercontinentali a lungo raggio e le relazioni a corto-medio raggio intra-mediterranee.
Trieste è capolinea di collegamenti regolari e diretti con Cina, India, Estremo Oriente effettuati dalle principali Compagnie di navigazione mondiali.
Per raggiungere i mercati di riferimento nel Centro-Est Europa sono stati sviluppati servizi intermodali ad alta specializzazione, mediante treni diretti curati dalla Società Alpe Adria S.p.A. che organizza pacchetti “all-in” con resa e frequenza garantite: più di 100 treni complessivi alla settimana la collegano con le aree produttive del Nord-Est italiano, del Sud Germania, dell’Austria, dell’Ungheria, della Repubblica Ceca e della Slovacchia.
Per permettere agli impianti portuali di ricevere le moderne tipologie di traffico lo scalo è stato dotato di moderne innovazioni tecnologiche applicate alla gestione ed al coordinamento dei prodotti di trasporto (tracking & tracing), mediante strumenti telematici di facile accesso ed uso. Un’infrastruttura di connettività in fibra ottica è stata recentemente integrata con una rete di connessione WI-FI ad alta velocità.
L’evoluzione dei traffici ha imposto il ridisegno del layout portuale: un nuovo e moderno strumento di pianificazione urbanistica integrerà il porto con il territorio rendendo più evidenti i vantaggi della sua collocazione geografica e del regime di porto franco internazionale.

Questa profonda revisione prevede il potenziamento di cinque funzioni:

  • la realizzazione di un moderno terminal general cargo con oltre 35 ettari di piazzale, magazzini e accosti per navi di dimensioni medio-grandi.
  • l’ampliamento del Molo VII dedicato ai contenitori, raddoppiando la capacità del molo fino ad 1 milione di TEU.
  • la costruzione di un nuovo Molo VIII di oltre 90 ettari per ampliare ulteriormente l’offerta nel comparto dei contenitori, grazie alla possibilità di ospitare le grandi navi delle ultime generazioni.
  • la realizzazione di un nuovo terminal Ro/Ro per accogliere contemporaneamente quattro grandi navi Ro/Ro, dotato di ampi piazzali per la sosta dei veicoli e di ottimi raccordi ferroviari e stradali.
  • l’ampliamento del molo dedicato al terminal passeggeri, che permetterà l’ormeggio di navi di lunghezza superiore ai 300 metri, e l’ammodernamento delle sue strutture ricettive per permettere a Trieste di affermarsi nel comparto turistico, fortemente cresciuto grazie ai paesi emergenti dell’Est e alla riscoperta della via Adriatica, a seguito della fase di riequilibrio socio-economico dei Balcani.

Vantaggi derivanti dal regime di Porto Franco
Il regime dei Punti Franchi è l’elemento che ha accompagnato la storia dello scalo marittimo di Trieste. Grazie a questo istituto introdotto nel 1719 dagli Asburgo, gran parte del territorio portuale ricade al di fuori del territorio doganale dell’Unione Europea. I Punti Franchi sono cinque:

  • Punto Franco Vecchio
  • Punto Franco Nuovo
  • Punto Franco Scalo Legnami
  • Punto Franco Oli Minerali
  • Punto Franco Industriale

All’interno del Porto Franco:

  • le merci provenienti via mare da Paesi extracomunitari, possono essere introdotte liberamente indipendentemente da provenienza o destinazione, senza essere soggette a dazi nell’ambito portuale;
  • tali merci possono restare in deposito all’interno del porto senza limiti di tempo ed essere spedite verso destinazioni oltremare senza bisogno di dichiarazione doganale comunitaria;
  • esistono depositi permanenti di merci estere su cui è possibile eseguire tutte le lavorazioni usuali (imballaggi, reimballaggi, etichettature, campionature, ecc.);
  • su queste merci sono possibili – previa autorizzazione – anche trasformazioni industriali;
  • per le merci importate nella UE attraverso i Punti Franchi, i relativi dazi e imposte doganali possono essere pagati con dilazione fino a sei mesi ad un tasso di interesse annuo ridotto;
  • le merci che entrano nell’area portuale via terra dal territorio comunitario si considerano come esportate all’atto dell’immissione e possono quindi essere imbarcate in qualsiasi momento, mentre quelle provenienti da stati esteri sono considerate merci in transito;
  • i trasporti su mezzi stradali pesanti, provenienti o diretti al porto di Trieste attraverso i valichi con Austria e Slovenia, fruiscono di un regime di transito diretto agevolato;
  • il transito di merci su ferrovia gode di un sistema doganale semplificato.