Il porto franco

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IL PORTO FRANCO: IL NOSTRO TESORO, PATRIMONIO D’EUROPA

Nel 1719 l’imperatore Carlo VI d’Asburgo concesse lo status di Porto Franco al porto di Trieste. Questo status speciale è stato mantenuto fino ad oggi, riconosciuto e garantito da trattati internazionali.
E’ un Porto Franco doganale (non prevede agevolazioni sulla tassazione diretta: non è assimilabile alla free zone di Dubai o a Montecarlo) e questi sono i suoi vantaggi:

Merci in transito estero per estero o non ancora destinate

Un primo ed immediato beneficio deriva al fatto che le merci possono essere mantenute nel Porto Franco come merci estere: per un tempo indeterminato, fino a quando vengono destinate; senza pagamento di dazi o accise fino al momento dell’eventuale importazione; senza necessità di garantire la Dogana per pari importo del dazio e dell’IVA all’importazione.
A differenza di un qualsiasi altra zona franca o magazzino doganale, non è necessario presentare alla Dogana alcuna dichiarazione fino a quando la merce rimane dentro il Porto Franco e non si devono emettere documenti di transito per il trasferimento dal porto al magazzino doganale.
Il vantaggio è immediato per le merci che sono provenienti da un paese non comunitario e sono destinate ad un altro paese non comunitario.
E’ un sicuro vantaggio anche per quelle merci che provengono da un paese non comunitario in conto vendita, che cioè non sono ancora vendute, ma possono essere vendute ad un acquirente non comunitario o comunitario in un secondo momento.

Merci destinate all’importazione

Un secondo beneficio del Porto Franco è dato dalla possibilità di pagare il dazio e l’IVA all’importazione dopo 180 giorni dalla data dell’importazione ad un tasso passivo d’interesse pari al 50% dell’Euribor a 6 mesi. Questo vantaggio può essere utilizzato anche dagli importatori europei non italiani, che desiderino importare la merce presso il porto di Trieste anziché presso la dogana del proprio Paese. Gli spedizionieri del porto di Trieste sono a disposizione per effettuare queste operazioni di importazione a nome delle ditte comunitarie interessate.

Lavorazioni sulle merci depositate in porto franco

Uno dei principali vantaggi del Porto Franco consiste nella fiscalità delle lavorazioni effettuate sulle merci depositate in porto franco.
Le manipolazioni che non cambiano la natura doganale delle merci (ad esempio le operazioni di selezione, campionatura, etichettatura, essiccazione e miglioramento qualitativo in generale) possono essere effettuate sulle merci depositate in Porto Franco senza pagamento di dazio o IVA sul valore delle stesse.
Le manipolazioni che modificano la natura doganale delle merci possono essere effettuate sulle merci depositate in Porto Franco solo se autorizzate dalla Dogana. Se il prodotto ottenuto viene importato ovviamente si dovranno pagare i dazi e l’IVA in base alla sua nuova classificazione. Ma se la merce verrà rispedita ad un Paese non comunitario, niente sarà dovuto in termini di tasse per il valore aggiunto sulla merce. Inoltre per queste lavorazioni è possibile utilizzare energia elettrica e altre forme energetiche a costo ridotto, a seguito della riduzione delle accise.

Su questo tipo di lavorazioni, sempre su autorizzazione della dogana, è possibile ottenere anche il marchio del “Made in Italy”.

Le “Patenti” del Porto Franco antecedenti il 1862

n001 -Patente 18 marzo 1719 di Carlo VI con traduzione di Pietro Kandler

n002 -Patente 19 dicembre 1725 di Carlo VI con traduzione di Pietro Kandler

Normative dell’Impero austro-ungarico emanate dal 1862 fino alla fine della I guerra mondiale

n003 -Austro-Ungheria-Ordinanza 15 gennaio 1862 BLI n6

n004 -Austro-Ungheria-Legge 27 giugno 1878 BLI n62

n005 -Austro-Ungheria-Legge 21 maggio 1887 BLI n48

n006 -Austro-Ungheria-Legge 28 aprile 1889 BLI n64

n007 -Austro-Ungheria-Legge 30 aprile 1889 BLI n63

n008 -Austro-Ungheria-Legge 23 giugno 1891 BLI n76

n009 -Austro-Ungheria-Legge 23 giugno 1891 BLI n77

n010 -Austro-Ungheria-Ordinanza 23 giugno 1891 BLI n78

n011 Austro-Ungheria-Legge 23 giugno 1891 BLI n79

n012 -Austro-Ungheria-Legge 13 febbraio 1906 BLI n20

n013 -Austro-Ungheria-Ordinanza 26 gennaio 1910 BLI n13

Normative del Regno d’Italia emanate dal 1896 fino alla fine della II guerra mondiale

n014 -RegioDecreto n65-1896

n015 -RegioDecreto n1803-1919 Trattato di Versailles con la Germania

n016 -RegioDecretoLegge n1804-1919 Trattato di San Germano con l’Austria

n017 -CommissarioGeneraleCivile VG Decreto n6406 7024-1920

n018 -CommissarioGeneraleCivile VG Decreto n6406 14518-1921

n018 -CommissarioGeneraleCivile VG Decreto n6406 14518-1921

n019 -RegioDecretoLegge n37-1922 Trattato di Trianon con ‘Ungheria

n020 -DecretoPresidenziale 29 agosto 1922

n021 -RegioDecreto n1356-1922

n022 -Convenzione del 28 aprile 1923 tra l’ltalia e l’Austria

n023 -CircolareMinisteriale n7207-1923 Differito Dognale

n024 -RegioDecretoLegge n1789-1925

n025 -DecretoMinisteriale n1693-1925

n026 -RegioDecreto n624-1926

n027 -RegioDecretoLegge n2395-1927

n028 -RegioDecretoLegge n2260-1928

n029 -CircolareMinisteriale n3192-1931-Ciano

n030 -RegioDecretoLegge n1071-1934

n031 -RegioDecreto n726-1938

n032 -RegioDecreto n856-1938

Normative emanate tra il 1947 e il 1954

n033 -DecretoLegislativo n1430-1947 TrattatoDiParigi

n034 -GMA-Ordine n127-1946

n035 -GMA-Ordine n115-1949

n036 -GMA-Ordine n118-1949

n037 -GMA-Ordine n108-1950

n038 -GMA-Ordine n106-1952

n039 -GMA-Ordine n141-1952

n040 -GMA-Ordine n66-1953

n041 -GMA-Avviso n1-1954

n042 -Memorandum di Londra 5 ottobre 1954

Normative emanate dal 1947 al 2012

n043 -DPR 27 ottobre 1954

n044 -DecretoCommissariale n36-1954

n045 -DecretoCommissariale n29-1955

n046 -Accord entre l’Italie et l’Autriche -Roma 22 ottobre 1955

n047 -Atto Conferenza di Roma 19 Novembre 1955

n048 -Legge n1203-1957 -Trattato di Roma-CEE

n049 -DecretoCommissariale n53-1959

n050 -DecretoMinisteriale 20 gennaio 1960

n051 -DecretoCommissariale n4-1962

n052 -FVG-Legge n1-1963 StatutoSpeciale

n053 -Legge n82-1963

n054 -Legge n589-1967

n055 -Legge n429-1968

n056 -CEE-Regolamento n1496-1968

n057 -CEE-Direttiva n75-1969

n058 -Legge n163-1969

n059 -DPR n1133-1969

n060 -CircolareMinisteriale n2159-1970

n061 -Legge n822-1971

n062 -DPR n43-1973

n063 -DecretoLegge n47-1974

n064 -DPR 13 marzo 1974

n065 -Legge n355-1976

n066 -Legge n73-1977-Osimo

n067 -DPR n705-1978

n068 -DPR n714-1978

n069 -DecretoMinisteriale 17 gennaio 1981

n070 -DecretoCommissariale 11 settembre 1984 -n19-8 – 212-83

n071 -DecretoMinisteriale 20 dicembre 1984

n072 -DecretoMinisteriale 5 marzo 1985

n073 -MinisteroFinanze Telex n4843-9 1985

n074 -Legge n26-1986

n075 -Legge n110-1987 -Accordo italo-austriaco 1 dicembre 1999

n076 -MinisteroFinanze Dogana-Nota n3687-86-1987

n077 -DecretoLegge n69-1988

n078 -DecretoMinisteriale 19 luglio 1988

n079 -CEE-Regolamento n2504-1988

n080 -DecretoCommissariale n19-1988

n081 -CEE-Regolamento n1854-1989

n082 -DecretoMinisteriale n339-1989

n083 -Legge n440-1989 Protocollo Italia-Ungheria

n084 -MinisteroFinanze -Nota 11 gennaio 1991 n3722-3522

n085 -Legge n255-1991

n086 -DecretoCommissariale 11 aprile 1992

n087 -CEE-Regolamento n2913-1992

n088 -DecretoMinisteriale n647-1992

n089 -CircolareMinisteriale n520663-1993

n090 -DecretoMinisteriale 8 ottobre 1993

n091 -EAPT-Nota n7811-1993

n092 -Legge n84-1994 -agg2012

n093 -MinisteroTrasporti -Nota n5200651-1994

n094 -DecretoMinisteriale 13 giugno 1994

n095 -ConsiglioDiStato 21 marzo 1996 n2957-1995

n096 -Dogana DispServizio 23 agosto 1999

n097 -Processo Verbale 1 dicembre 1999 -Accordo italo-austriaco

n098 -APT Deliberazione n275-2002

n099 -DecretoMinisteriale 3 dicembre 2004

n100 -CEE-Regolamento n450-2008 CodiceDog

n101 -DPR n107-2009